venerdì 12 marzo 2010

io sono un sistema autonomo!

Prima di tutto lo sono in quanto individuo. Per questo, voglio aprire un guerra contro un nemico che mi ha perseguitato per tutta la vita senza mai darmi tregua: la smorfia. Un po' di tempo fa avrei creduto di non potercela fare, di dichiararmi sconfitto e accettare il suo dominio, ma oggi ho deciso di oppormi. Vedete, la smorfia è più meschina di quanto si possa credere: magari sto passeggiando per strada e sto pensando ai fatti miei e lei sta lì, senza che io lo sappia, spiaccicata in faccia. Magari sta passando anche una bella ragazza che mi chiede l'ora e le rivolgo per un attimo quella faccia, così... Oppure, probabilmente anche voi leggete i giornali: non so voi, ma io mi sono accorto di avere la smorfia anche in quel momento, da quando comincio a leggere il titolo dell'editoriale (succedono delle cose incredibili nel mondo!). Oppure aspettando il pullman in piena città, o quando faccio la fila negli uffici pubblici, quando compro il pane e in tanti altri momenti ancora. La smorfia, attenzione, non compromette la mia felicità, ma diciamo che si pone come un sottofondo sgradevole, un disagio sottile e assillante. In pochi se ne sono accorti, ma questo è un problema nazionale, anzi, che dico, mondiale! Tutti coloro che vivono in città, hanno la smorfia. Ho detto nelle città, quindi quasi tutti. Quasi tutta l'umanità è vittima della smorfia. Maledetta...

Raramente riesco a liberarmi di lei e vedere anche la gente liberarsene. Questo accade per esempio quando sono nelle piccole città, nei piccoli comuni, in montagna, in campagna, al mare, in tutti quei posti che mantengono ancora un'estetica concedetemi il termine, normale. Che cos'è il 'normale'? un buon parametro è 'quando non hai la smorfia'. Respirare quest'aria non è normale, lavorare tutta la vita 8 ore al giorno fino alla pensione non è normale, la melanzana fosforescente non è normale, incazzarsi per un parcheggio non è normale, le malattie passeggere e molte di quelle che non lo sono non sono normali, comprare gli asparagi dal Perù non è normale, insomma un elenco infinito di cose che facciamo non sono normali. Per me la normalità significa per lo meno vivere in un luogo in cui l'olfatto, la vista, l'udito e il gusto vengano rispettati. Fa bene a me, fa bene a tutti.

Sistemautonomo è uno spazio comune per chi, come me, non ride più ascoltando Toto Cotugno.
Uno strumento per la ricerca, la discussione e la formulazione di idee concrete per la realizzazione di sistemi per il sostentamento autonomo, attraversando i temi dell'agricoltura, dell'energia, dell'architettura e del cibo.

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